Tendenze SEO, come prepararsi al 2018

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Google cambia continuamente, lo sappiamo, e così anche i risultati di ricerca. Oggi puoi essere in prima pagina e domani essere penalizzato e scendere nelle pagine successive o addirittura sparire. Questi cambiamenti possono essere dovuti alla comparsa di nuovi concorrenti, a errori e malfunzionamenti nel sito, ma in parte sono inevitabilmente dovuti agli aggiornamenti degli algoritmi di Google.

Gli aggiornamenti avvengono ormai piuttosto frequentemente, è per questo quindi che un sito deve essere sempre pronto, in grado di evitare penalizzazioni, ma anzi cercare di trarne vantaggio.

Ecco dunque un po’ di consigli sulle nuove tendenze in arrivo per il 2018 e su come adeguarsi per mantenere il proprio sito o blog in alto tra le posizioni del motore di ricerca per eccellenza.

  • Innanzitutto il sito deve avere contenuti di qualità, questo ormai è risaputo, ma è sempre meglio sottolinearlo. I contenuti devono essere approfonditi, interessanti, utili, originali, ben scritti. Questo è e sempre resterà alla base di tutto.
  • Le pagine devono caricarsi velocemente. Google infatti ama la velocità e premierà sempre un sito che si carica rapidamente. Per poterlo fare deve essere leggero, dunque con una grafica leggera, pochi elementi, poche finestre, immagini leggere.
  • Il sito deve essere “responsive”, ovvero facilmente navigabile da mobile. Dunque un template semplice, facile da navigare in cui il contenuto sia immediatamente fruibile all’utente.
  • I link che puntano al sito devono essere di qualità. Se provengono da un sito autorevole quei link potranno fare guadagnare punti al sito, al contrario invece, se provengono da siti di scarsa qualità l’effetto sarà quello di far perdere punti agli occhi di Google.
  • Utilizzare le keyword giuste per ottimizzare le pagine sui motori di ricerca.
  • Controllare che non ci siano assolutamente pagine di errore o link non funzionanti. Qui scatta la penalizzazione di Google inevitabile.
  • Nel 2018 i siti http verranno sempre più penalizzati rispetto a quelli https, quindi bisogna passare al secondo. Quale è la differenza? La differenza sta nella “s” in fondo, che significa “sicurezza”. Un sito https è infatti protetto da un protocollo di sicurezza che cripta le informazioni che il sito scambia con il pc degli utenti, rendendolo così più sicuro per chi lo consulta. Nessuna paura, il passaggio non è un’operazione complicata, basta farne richiesta all’host e naturalmente pagare l’operazione.
  • Evitare elementi di “disturbo” come pop-up intrusivi, banner mascherati da contenuto, eccesso di pubblicità.
  • Condividere contenuti, immagini e video sui social network. Quelli con un buon seguito infatti verranno premiati.

È arrivato il momento di mettere in pratica questi consigli per andare incontro al nuovo anno e alle novità di Google senza avere niente da temere.

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